Inferno (Babilonia Teatri, 2014)

Titolo: Inferno

Regia: Valeria Raimondi e Enrico Castellani Babilonia Teatri

Data e luogo della prima presentazione: 03/12/2014, Teatro Cavallerizza (Reggio Emilia).

Interpreti: Enrico Castellani e gli “attori non-attori” del Laboratorio-Scuola/Compagnia ZeroFavole Selika Caffarri, Marika Messori, Carlo Trolli, Marco Messina, Sara Fecondo, Daniele Balocchi, Maria Balzarelli, Paolo Terenziani, Lamin Singhateh, Amer Ben Henia, Edu Josephine Ogechi Eidhom.

Produzione: produzione Babilonia Teatri

Collaborazione artistica: Stefano Masotti

Con il contributo di: Fondazione Alta Mane Italia (AMI)

Scene: Babilonia Teatri luci e audio Babilonia Teatri / Luca Scotton

Costumi: Babilonia Teatri / Franca Piccoli

Organizzazione: Alice Castellani

Grafiche e foto di scena: Eleonora Cavallo

Collegamento: https://www.babiloniateatri.it/portfolio-items/2015-inferno/?portfolioCats=200

Descrizione breve:

Inferno è il primo spettacolo della trilogia dantesca creata dai Babilonia Teatri, in collaborazione con la compagnia Zero Favole.
Il teatro inclusivo di parola che gli artisti veronesi realizzano insieme ad adolescenti provenienti da condizioni svantaggiate e marginali testimonia la volontà di attraversare il testo dantesco con la contemporaneità delle storie di questi protagonisti.
L’ironia insita nei copioni di Castellani, elemento saliente dell’arte di Babilonia Teatri, trova la forza di parlare delle contraddizioni del mondo, attraverso un linguaggio semplice, ma che rivela una ricercatezza fonica e poetica nell’uso insistito di anafore, di figure retoriche, come ossimori e climax, inframmezzati da slogan che hanno un forte debito con detti popolari, messaggi pubblicitari particolarmente frequenti in programmi televisivi trash e scandenti. Nella voluta recitazione iperrealistica e incalzante dei suoi attori sta il coraggio di abbattere ogni muro illusorio che ancora sussiste tra il palcoscenico e il pubblico, creando così un immaginario collettivo, un’esperienza quotidiana condivisa. Il risultato abbatte ogni barriera, soprattutto quelle del cuore.

Riportiamo qui un passaggio significativo della sceneggiatura di Enrico Castellani:

Il nostro Inferno è l’incontro con persone e con mondi che generalmente non conosciamo e con cui non veniamo in contatto, mondi sotterranei che hanno diritto di venire alla luce per mostrare la loro bellezza e le loro bruttezze: per manifestare ed esprimere la loro ricchezza.
Inferno è la determinazione a far salire sul palco chi sembra non averne le qualità e le caratteristiche per provare a fare un salto oltre lo stigma e incontrare l’umanità e la persona.
Inferno è un teatro che interroga. Interroga su quale sia il teatro che ha senso fare. Interroga sul ruolo del teatro. Interroga su quale sia il limite oltre il quale si smette di fare teatro per muoversi in territori ignoti.
Inferno è il desiderio di non piangersi addosso e di non farsi compiangere dagli altri, ma di raccontare attraverso un equilibrato mix di empatia e di ironia come sia troppo semplice nascondersi dietro la maschera del diverso. Come sia troppo comodo cercare approvazione perché si è costretti a vivere il proprio inferno quotidiano.

Scheda compilata da Sara Fontana

Ultimo aggiornamento: 12/03/2025


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